martedì 12 gennaio 2010

Puerto Chiapas... e dintorni!

Carissimi,

ci troviamo quasi pronti a lasciare il Chiapas, grazie anche al bollettino meteo che ci regala una tregua nel Golfo di Tehuantepec per questo fine settimana, cosi' potremo finalmente percorrere le 200 m/n che ci separano da Huatulco, nostra prossima destinazione.
E cosi' sta per terminare anche questo scalo d'emergenza, ma tanto piacevole che restera' nei ricordi come una delle soste da non perdere nel sud del Messico.

Puerto Chiapas, nei portolani chiamato con il vecchio nome di Puerto Madero, e' un porto artificiale, costruito negli ultimi decenni dell'800 per cercare di sviluppare il trasporto e l'esportazione del caffe' per via marittima, senza troppa fortuna. Il porto infatti non conobbe ulteriore sviluppo nel corso del XX secolo e sulle mappe nautiche e' segnalato come un luogo tranquillo, assopito tra le sue comunita´di pescatori e la base navale della Marina Messicana.
In realta´ negli ultimi anni Puerto Chiapas, grazie ad un cospicuo investimento del Governo, ha ottenuto un grande progetto di restaurazione culminato con l'inaugaurazione del nuovo molo per le navi da crociera nel 2006. Noi non ne sapevamo nulla, perche' le nostre guide non sono aggiornate... potete immaginarvi la sorpresa quando un mattino ci siamo visti apparire questi due "mostri"!


Certo questa faccenda delle navi da crociera sta sicuramente aiutando l'economia locale e gli abitanti del luogo sembrano davvero felici di accogliere i turisti, anche se raramente riescono ad incontrarli, visto che l'area loro riservata e' off limits per i non addetti e non scherzano davvero con la security! Un giorno siamo scesi a terra sul molo dei cruzeros per chiedere una sessantina di litri d'acqua all'autorita´portuale e, per fare a piedi 100 metri, siamo stati scortati e tutte le guardie hanno dovuto scrivere i nostri nomi sul loro rapporto... insomma, per due taniche d'acqua abbiamo perso tutta la mattinata!


Puerto Chiapas rimane comunque la destinazione balneare preferita dagli abitanti dei dintorni che durante il periodo delle festivita´natalizie si sono riversati tutti qui per mangiare mariscos nei molti ristorantini sul mare e per passare qualche giorno di vacanza.





E anche noi non abbiamo certo rinunciato all'opportunita' di assaggiare le specialita' locali! Abbiamo per cosi' dire "adottato" uno dei ristorantini, ovvero il numero 28 EL PELICANO, da quando lo abbiamo provato ci andiamo sempre e durante il giorno lasciamo la' il nostro dinghy, cosi' che non rimanga proprio abbandonato sulla spiaggia, se no al nostro rientro lo trovavamo sempre pieno di basura!

Abbiamo colto l'occasione anche per fare un po' i turisti. Spesso siamo andati a Tapachula, distante solo 28 Km, citta' dove in realta' eravamo gia' passati qualche tempo fa durante il nostro viaggio in autobus attraverso il Messico, ma che non avevamo avuto tempo di conoscere ed apprezzare a pieno! Tapachula chiamata anche la "perla del Soconusco" dal nome dell'omonima regione e' una citta' di confine caotica e piena di energia, che solo recentemente ha conosciuto uno sviluppo turistico, sempre grazie all'arrivo dei cruzeros. Dalle navi infatti, le centinaia di passeggeri vengono trasferiti in citta' con decine di pullman e scortati a conoscere il centro. Da vedere in realta' c'e' poco o nulla, a parte la piazza centrale e il mercato
brulicante di ogni tipo di mercanzia, l'unica attrazione diciamo cosi' storico-culturale e' il museo antropologico, che e' piccolo, ma ben tenuto, con dei pezzi davvero notevoli, tipo questi:




E ovviamente non potevano mancare i suonatori di marimba, il cui suono nei miei ricordi rimarra' per sempre legato a questa citta' dove ormai ci muoviamo con disinvoltura tra stazioni degli autobus e le strade affollate di bancarelle ad ogni ora del giorno.



Ieri invece abbiamo pensato di andare a prendere un po' d'aria di montagna, cosi' da Tapachula abbiamo preso un minibus per Cacahoacan e da li' un altro transporte collectivo che ci ha lasciato a Santo Domingo, un piccolo paese abbarbicato sulle pendici del vulcano Tacana' al confine con il Guatemala e famoso per la produzione di caffe'. La storia di questo villaggio e di quelli circostanti inizia alla fine dell'800 quando una cospicua comunita' di imprenditori tedeschi decise di trasferirsi qui e tentare la fortuna con le piante di caffe'. L'influenza alemanna rimane tutt'oggi non solo nei nomi delle varie aziende produttrici (per esempio Finca Hamburg), ma anche e soprattutto nello stile "architettonico" locale:




L'attrazione del luogo rimane comunque la grande Casa Braun costruita all'inizio del '900 dalla famiglia omonima e ora sede del minuscolo, ma interessante museo del caffe' e di un ottimo ristorante con vista panoramica. Pino Cacucci nel suo "La polvere del Messico" ci informa che il Signor Braun, proprietario di gran parte dei terreni circostanti, sarebbe in realta' il babbo di Eva Braun e sembra che ogni anno il 20 di aprile una schiera di aficionados si riunisca qui nella grande tenuta di famiglia per celebrare il compleanno di Hitler (non ho idea se questa tradizione continui tutt'ora o no, ma penso che anche se avessimo chiesto informazioni al gentilissimo metre, probabilmente non avremmo avuto fortuna con un argomento cosi' delicato).

La casa merita comunque una visita, e' stata ristrutturata rispettando il progetto originale e i pavimenti di legno sono quelli dell'epoca. E poi, prendere un caffe' o due tacos seduti in terrazza permette di ammirare il panorama e le infinite pianure intorno a Tapachula dove crescono centinaia di alberi di mango.




Santo Domingo in effetti e' davvero un paesino grazioso, cosi' tranquillo, immerso nella frescura e nel profumo dei fiori di caffe', che all'inizio avevamo scambiato per gelsomini... Passiamo quache ora passeggiando per le viuzze ritorte e compriamo giustamente un po' di caffe' appena macinato, mentre osserviamo i cortili dove i chicchi si stanno seccando lentamente.



Tornati a Puerto Chiapas abbiamo trovato un "ospite" ad attenderci sullo scafo di Damiana.



Povero pellicano... ha una zampina rotta e da qualche giorno sta sempre vicino alla barca, anche perche' tutti i pescetti si nascondono sotto Damiana all'ombra delle reti. Almeno riesce a pescare!
Siamo sicuri che lo troveremo la' anche stasera quando rientreremo!

In attesa di risentirci da Huatulco, vi abbraccio, a presto

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