Carissimi,
le due settimane di sosta prevista a San Felipe si sono in realta' "dilatate" un pochino a causa di un incidente di percorso piuttosto complicato da risolvere: ci si e' rotta la deriva!
Nel post precedente avevo accennato al fatto che non riuscivamo piu' a recuperarla, pensavamo si fosse incastrata come spesso ci accade, anche se in realta' avevamo il sospetto che la cosa fosse piu' grave. Infatti, nelle ultime 24 ore di navigazione avevamo notato una certa difficolta' di Damiana nel tenere la rotta di bolina, ma avevamo dato la colpa al meccanismo di sicurezza del timone che aveva ceduto. Poi il vento aveva girato di poppa e, al lasco, ci sembrava che Damiana si comportasse quasi normalmente, cosi' non ci eravamo allarmati piu' che tanto.
Quando abbiamo iniziato a lavorarci per disincastrarla, ci e' subito apparsa una crepa evidente, ma non pensavamo che il danno fosse cosi' grave. Questo e' quello che ci e' apparso quando siamo riusciti a tirarla su:
Non solo la testa si era spezzata in verticale, ma avevamo perso completamente la sua pinna di due metri di lunghezza, parte fondamentale della nostra imbarcazione. La deriva infatti e' la nostra "chiglia mobile", necessaria per evitare lo scarroccio soprattutto con l'andatura di bolina e senza di essa Damiana non riuscirebbe a navigare "dritta" se mi consentite questa terminologia poco nautica. Sapevamo che non sarebbe durata in eterno, anche perche' dopo 28 anni puo' succedere che il legno fosse indebolito da infiltrazioni d'acqua, e proprio per questo avevamo in progetto di migliorarne l'impermeabilizzazione una volta giunti in cantiere per fare carena entro la fine 2011.
Dopo esserci ripresi dalla brutta sorpresa, per forza di cose abbiamo dovuto cercare una soluzione in loco e l'abbiamo trovata. Inizialmente Francesco pensava di sostituirla con una soluzione temporanea composta da una testa di legno e una pinna di metallo, ma poi abbiamo incontrato Eduardo, un carpentiere eccezionale che si e' offerto di ricostruirla ex novo in legno, proprio come quella originale. Eccoci nel suo laboratorio durante la prima fase nella quale i blocchi di legno vengono incollati tra loro per creare il parallelepipedo che verra' poi scolpito con la forma e il profilo del pezzo originale:
Poi Eduardo ha iniziato a modellarlo secondo le indicazioni di Francesco e del progettista di Damiana John Shuttleworth, che nel frattempo ci aveva fatto pervenire uno schema del profilo alare della pinna, che altrimenti non avremmo potuto ricostruire, visto che quella originale e' andata persa.
Finito il lavoro di Eduardo, che ci ha consegnato il pezzo modellato secondo quello che rimaneva dell'originale, abbiamo dovuto procedere con il processo di impermeabilizzazione. I ragazzi della marina ci hanno fornito gentilemente uno spazio dove poter lavorare ed ecco quello a cui abbiamo dedicato le nostre giornate nelle ultime due settimane.
Prima di inizare un'ultima piallatina per perfezionarne il profilo:
Poi abbiamo continuato stuccando le imperfezioni del legno, i nodi e i punti piu' sensibili:
E poi una prima mano con la resina di poliestere di modo che penetrasse a fondo nel legno:
Dopodiche' abbiamo ricoperto la deriva di fibra di vetro imbevuta nella resina di poliestere:
Una volta seccatasi per bene, abbiamo iniziato a stuccare i punti di congiunzione della fibra e quelli piu' esposti alla pressione delle onde con microballoons e resina :
A questo punto e' stato necessario rimuovere lo stucco in eccesso lisciando nuovamente la superficie e rimodellando le curve originali:
E poi di nuovo stucco nei punti critici e resina nelle minuscole intercapedini createsi nella fibra di vetro:
E infine la verniciatura con l'antivegetativa per la pinna e con pittura resistente agli ultravioletti per la testa:
Insomma, un lavoro piuttosto lungo e complesso, dovuto anche ai tempi di essicazione dei materiali utilizzati e al gran caldo delle ore pomeridiane qui a San Felipe.
Alla fine, aiutati da alcuni amigos qui alla marina, abbiamo trasportato la deriva fino al molo, perche' in fondo si tratta sempre di un centinaio di chili che difficilemente in due saremmo riusciti a maneggiare:
Ecco gli ultimi dettagli per aggiungere alcune placche di metallo atte ad evitare sfregamenti all'interno della scassa:
E finalmente ecco la deriva che viene da me issata su Damiana con una drizza, mentre Francesco sta attento a non danneggiare gli scafi e aiuta la pinna nel suo percorso verso "casa".
Una volta raggiunta la scassa abbiamo avuto non pochi problemi nell'abbassarla: sembrava che la pinna avesse uno spessore eccessivo, nel senso che arrivata ad un certo punto si incastrava malamente e non ne voleva piu' sapere di scendere. Cosi' Francesco si e' buttato in acqua e ha scoperto che sul fondo della scassa erano state aggiunte due minuscole paratie di fibra di vetro, forse per evitare che la pinna precedente sbattesse troppo, ma che nel nostro caso impedivano alla deriva di scendere oltre. Una volta rimosse le paratie con martello e scalpello grazie al Capitano eccellente subacqueo, la deriva e' scesa senza alcun problema ed ora, dopo aver fatto parecchie prove, possiamo dire di essere sicuri che funzioni bene.
Dopotutto, nella sfortuna del danno inaspettato, siamo capitati in un luogo decisamente piacevole. Visto che qui di barcaioli ne arrivano pochi e quelli che ci arrivano lo fanno solo per "parcheggiare" le imbarcazioni durante la stagione degli uragani e poi ripartire immediatamente, la nostra presenza stabile in porto e in paese ha generato una catena di solidarieta' tra gli abitanti del posto che ci hanno aiutato in ogni modo possibile e ci hanno supportato nei momenti difficili. Senza contare che poi di Europei se ne vedono pochi in questa zona, quindi siamo stati in un certo qual modo adottati da tutti, dal venditore di polli arrosto che ha sempre una parola buona, ai pescatori che ci accompagnano giornalmente in paese con le loro camionetas, ai ragazzi della marina che sono stati di una gentilezza squisita.
Ieri abbiamo terminato i lavori alla deriva e, meteo permettendo, tra qualche giorno vorremmo riprendere la navigazione diretti ovviamente a sud, ma stavolta prendendola con un po' di calma e fermandoci in tutti gli ancoraggi piu' belli da qui a Santa Rosalia, dove faremo scalo prima di attraversare il Mare di Cortes e dirigerci a Guaymas dove faremo carena in un cantiere commerciale.
Per il momento e' tutto, spero di riuscire ad aggiornarvi presto, un abbraccio.
5 commenti:
Ciao ragazzi!
Siete stati eccezionali con quella deriva. L'estate è passata in fretta e l'inverno è arrivato di colpo, dopo un piacevole autunno. Luigi e Silvia sono ripartiti la scorsa settimana per il Guatemala e ci hanno detto che forse il prossimo anno passano Panama. Noi invece siamo ancora, incredibilmente, alle prese con la casa...e con i conti da pagare!
Qual è il vostro programma di navigazione per il 2012? Quando vi rivediamo nel freddo Trentino?
Un abbraccio,
Marco, Laura e la piccola Giulia (che finalmente riconosce le barche a vela)
Bel lavoro ragazzi e descrizione molto ben fatta!
Noi siamo ritornati sul Rio Dulce, ed ora stiamo lavorando per sistemare le solite mille piccole cose prima di ripartire.
Un abbraccio
@ Marco e Laura: ciao belli!! che gioia sentirvi. Scusate la prolungata assenza, ma siamo ancora in giro nel nord del Mare di Cortes e i collegamenti internet sono rari. Stiamo aspettando che passi una tempesta di vento (25-30 nodi) che da tre giorni ormai imperversa e non ci lascia ripartire verso sud, senza contare che abbiamo dei problemi con la deriva nuova e stiamo cercando di risolverli, almeno per arrivare fino a La Paz, poi vedremo.
Per il 2012 non abbiamo grandi programmi, pensiamo di starcene qui in zona, dovremo sicuramente fare carena, ma ancora non abbiamo deciso dove. Non abbiamo previsto di rientrare in Italia prima dell'agosto 2012, ma chissa', i piani dei croceristi cambiano in continuazione, si sa ;)
Un abbraccione forte a voi e alla piccola Giulia Vittoria, a presto!!!
@ Luigi: ciao Luigi! Come avete trovato la barca? Tutto a posto? Ricordo che quando la lasciammo a Rio Dulce ci abbiamo trovato le orchidee che crescevano nelle scotte, ma il 2008 fu un anno molto piovoso. Mi sa che a voi e' andata meglio! Un abbraccione a te e a Silvia, buon lavoro e buon vento per la futura navigazione verso sud allora!!
Speriamo di vederci in Italia la prossima estate, ciao!!
Ciao Ragazzi
Qualsiasi cosa accada, l'importante è risolverlo nel migliore dei modi e a voi è andata così, complimenti.
Che il buon vento vi accompagni.
The dreamer
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