Carissimi,
mi scuso per la prolungata assenza, ma siamo stati colpiti da varie "catastrofi informatiche" che mi hanno impedito di aggiornare prontamente il blog.
Vi posto subito il diario di questi ultimi due mesi e una mappetta delle 807 m/n percorse.
27 febbraio 2010
Partenza da Huatulco e arrivo a Puerto Angel. Dopo un mese trascorso al marina di Huatulco la sensazione di uscire nuovamente in mare e' emozionante. Partiamo prestino, verso le 8, l'obiettivo sarebbe raggiungere il vicino porticciolo di Puerto Angel, distante solo 26 m/n, ma appena giriamo l'angolo iniziamo ad avere dei problemi con la deriva che si incastra nella scassa e non ne vuole sapere di muoversi. Proviamo come al solito a disincastrarla tirandola su con una drizza, ma il problema stavolta e' un altro: una delle due cime che la sostengono si e' spezzata e bisogna andare "sotto" per sostituirla. Cosi' mentre Francesco si butta in acqua, io con il motore al minimo cerco di aiutarlo calandogli la nuova cima... meno male che non abbiamo le vele su! In quella,arriva una motovedetta della Marina Militare Messicana che mi urla di rientrare immediatamente in porto per un allarme tsunami, ma dico io, oggi non ne va una giusta pero'! In una mezz'ora risolviamo il problema della deriva e il Capitano decide di non rientrare, ma semmai, allontanarsi il piu' possibile dalla costa dove il fondale sia sufficientemente alto da attutire l'onda che dal Chile si sta propagando fino quassu'.
Tiriamo su le vele e per miracolo siamo di lasco a 120 gradi, poi nel pomeriggio di gran lasco a 140-150 gradi con 12-14 nodi di vento da sud-est. Come si va bene oggi: 6-7 di velocita' con delle ondone di qualche metro e una corrente contro che ci rallenta di un paio di nodi. Chissa' se queste onde cosi' alte sono lo tsunami che stanno aspettando sulla costa? Verso le 17 siamo in vista di Puerto Angel e il vento crolla all'improvviso, peccato, facciamo l'ultimo miglio a motore. Ci ancoriamo in una baia tranquilla di fianco ad un monoscafo. Mentre stiamo preparando una meritata carbonara, il nostro vicino Neozelandese ci viene a trovare e subito mi dice che si ricorda di me due anni or sono quando a La Paz cucivo le vele a mano nel piazzale della marina, pazzesco, che memoria!

28 febbraio - 1 marzo 2010
Puerto Angel. Vista la bellezza del luogo decidiamo di fermarci un paio di giorni per far manutenzione in relax e magari anche un bel bagno nell'acqua trasparente.


2 marzo 2010
Navigazione verso Acapulco (206 m/n). Partiamo alle 8.30 con un bel venticello da sud-est dopo aver disincagliato dalla catena dell'ancora un agglomerato di ferro e corda raccattato sul fondo del mare. Anche oggi siamo di gran lasco a 140 gradi e con 15 nodi andiamo a 8. Purtroppo nel pomeriggio il vento inizia a girare e per l'ora di cena siamo di bolina larga a 60 gradi. Ci mangiamo una bella porzione di spaghetti con zenzero e acciughe, mentre navighiamo su un mare scomposto che sembra un budino con queste ondette che sbattono sugli scafi di qua e di la'. Nella notte soliti turni (Fra 18.00-00.00, io 00.00- 06-00), poco vento di bolina e una miriade di cargo e navi da crociera da evitare.

3 marzo 2010
Navigazione verso Acapulco. Al mattino il vento scarseggia, sempre di bolina iniziamo a fare dei bordi, ma oggi si va pochino. Nel pomeriggio abbiamo 15 nodi da ovest e una forte corrente contro. Risultato? Siamo di bolina a 40 gradi, fuori rotta, ormai lontani dalla costa. Al tramonto il Capitano decide che ci mettiamo alla cappa per cenare con calma con una bella frittatona. Nella notte facciamo un bordo verso il mare aperto e al mattino siamo a 30 m/n dalla costa e mancano ancora 112 m/n ad Acapulco.
4 marzo 2010
Navigazione verso Acapulco. Al mattino pochissimo vento, che verso le 12 crolla del tutto e ci ritroviamo in un'atmosfera surreale con questo mare d'olio e decine di tartarughe galleggianti intorno a noi.

La bonaccia e' totale. Aspettiamo qualche ora cosi' alla deriva, la costa non si vede piu' gia' da ieri e guardiamo con un po' di invidia un grosso cargo che passa veloce qualche miglio piu' in la'. Accendiamo il motore per un paio d'ore, giusto per mantenere un po' la rotta. Alle 14.00 da stamattina alle 06.00 abbiamo percorso solo 17 m/n, di cui una decina a motore... no comment. Al tramonto arriva un alito da sud-ovest, quei 4 nodi necessari a Damiana per tenere su la vela di prua, cosi' iniziamo a muoverci di bolina a 45 gradi. Al tramonto vediamo passare una grossa nave della Marina Militare Messicana, pero' non ci contattano per radio, ne' si avvicinano. Per cena mangiamo filetto di manzo e patate al vapore. Nella notte soliti turni, poco vento e dopotutto non molto da fare.
5 marzo 2010
Navigazione verso Acapulco. Al mattino vento da nord-ovest a 8 nodi, siamo di bolina a 40 gradi cercando di non andar troppo fuori rotta con i bordi. Alle 15.00 mancano 52 m/n per Acapulco e improvvisamente dietro di noi, lontano, spunta una vela: e' la prima volta in tanti anni che incontriamo qualcuno in navigazione.

Il Capitano si mette d'impegno per regolare le vele al meglio, non vuole farsi battere da un monoscafo, ma dopo qualche ora lo vediamo superarci a gran velocita'... certo stavano usando anche il motore, se no con questa brezzolina non sarebbero riusciti nemmeno a muoversi! Beh, beati loro che con tutta probabilita' per l'alba saranno ancorati ad Acapulco, mentre noi ancora in alto mare come si suol dire! Per cena Francesco prepara una montagna di polpette e un grosso chayote al vapore. Nella notte soliti turni, poco vento e una corrente contraria talmente forte che il gps segnala continuamente che stiamo tornando indietro...
6 marzo 2010
Arrivo a Puerto Marquez. Al mattino per la prima volta da quando siamo partiti siamo in rotta perfetta, con vento a 8-10 nodi da sud-ovest al lasco e per le 13.00 siamo ancorati nella grande baia di Puerto Marquez di fianco ad Acapulco.

Qui e' un continuo via vai di moto d'acqua, motoscafi, pangas che ci sfrecciano vicino facendoci "ballare", non si puo' proprio parlare di ancoraggio tranquillo! La baia e' assediata da centinaia di turisti che alloggiano nei molti albergoni con vista sul mare... insomma, un sacco di gente e di cemento dappertutto.

Ci facciamo una bella doccia con l'acqua dolce (che lusso, eh!) in coperta appendendo la doccina solare all'albero con una drizza: che meraviglia, basta cosi' poco per sentirsi bene! Sulla spiaggia di fronte a noi sembra che stiano allestendo per celebrare un matrimonio, cosi' sara' infatti, e la discoteca della festa nuziale ci accompagnera' fino alle 05.00 del mattino! Per cena cous cous con zucchine e gamberetti. Da quando siamo partiti da Huatulco abbiamo percorso 286 m/n.
7 marzo 2010
Isla Roqueta - Acapulco. Al mattino presto, non sono nemmeno le 7, decidiamo di spostarci ad Acapulco, piu' precisamente all'Isla Roqueta, un'isoletta minuscola di fronte alla citta', dove altri barcaioli ci hanno consigliato di ancorare, piuttosto che nell'affollatissima baia. Distante solo 4 m/n da Puerto Marquez, ci andiamo a motore, cosi' da dare anche una bella caricata alle batterie, che ogni tanto ci vuole! L'isola e' collegata a terra da un servizio di mini-traghetti sgarruppatissimi, pero' funzionanti.

Facciamo subito amicizia con uno dei guidatori che ci da' un sacco di informazioni utili e ci fa molte domande sui calciatori italiani, a cui purtroppo non sappiamo rispondere... La baia di Acapulco e' decisamente bellissima, peccato pero' per tutti quei palazzoni che la rovinano.

Senza chiedere saliamo sul primo autobus che passa e dopo pochi minuti siamo in centro nel traffico e nella confusione di bancarelle e imbonitori. Sinceramente non vediamo l'ora di andarcene, cosi' tornati alla barca mi metto subito a fare un piano di navigazione per i prossimi giorni e a preparare i documenti per la Capitania. Per cena ci mangiamo delle tagliatelle con la panna e i gamberetti.
8 marzo 2010
Isla Roqueta - Acapulco. Passiamo la mattinata in centro sbrigando la burocrazia in Capitania e facendo provviste per i prossimi giorni. Nel pomeriggio, tornati all'Isla Roqueta, facciamo una bella scorpacciata di mariscos nell'unico ristorante, tra la confusione di turisti messicani, moto d'acqua e banane trainate da motoscafi.



9 marzo 2010
Navigazione verso nord. Partiamo alle 9 a motore, non c'e' nemmeno una bava di vento. ci allontaniamo un paio di miglia dalla costa e tiriamo su le vele, si va pochino, pero' ci si muove. Improvvisamente sentiamo un "clang!" e il gennaker vola in acqua... si dev'essere spaccato qualcosa lassu' in cima d'albero. Francesco corre a recuperare la vela, io mi occupo del timone perche' ovviamente senza vela di prua Damiana se ne e' andata all'orza senza pensarci due volte. Leghiamo la vela lungo lo scafo centrale, assicurandola bene e apriamo il genoa, anche se con questa brezzolina quasi fa fatica a stare aperto. Al prossimo ancoraggio vedremo di capire cosa e' successo, sara' ovviamente necessario salire sull'albero per portare giu' la drizza che vediamo ondeggiare senza possibilita' di farla scendere.
Nel pomeriggio il vento aumenta notevolmente, abbiamo 15-18 nodi apparenti che di bolina a 40 gradi si sentono tutti a 7 nodi di velocita'. Io sono costretta a passare gran parte del tempo sottocoperta perche' negli ultimi mesi, anche con poco vento, le mie emicranie peggiorano e non mi consentono di godermi la navigazione come vorrei. Per cena Francesco prepara delle uova al tegamino e della bieta stufata. Nella notte il vento aumenta ancora oltrepassando i 25 nodi. Ci mettiamo alla cappa e non ci pensiamo piu'!
10 marzo 2010
Navigazione verso nord. In mattinata abbiamo vento buono da sud, poi nel pomeriggio come ieri il vento cambia all'improvviso e siamo di bolina con 25 nodi apparenti. Diamo due mani di terzaroli, ma si e' formata un'ondetta fastidiosa che ci fa procedere a salti e diamo delle botte tremende in velocita' con spruzzi d'acqua dappertutto. Il Capitano decide che non vale la pena di darsi tanto da fare se non riusciamo ad arrivare a nessun ancoraggio, cosi' ci mettiamo alla cappa e aspettiamo un miglioramento. Il vento forte continuera' per tutta la notte.
11 marzo 2010
Navigazione verso nord. Quando al mattino stiamo per riprendere la navigazione Francesco si accorge che la deriva ha qualcosa che non va: il bozzello che serviva una delle due cime sott'acqua si e' rotto per vecchiaia (sfido io dopo 27 anni!) e ora e' particamente impossibile riuscire a far stare giu' la deriva... e senza deriva Damiana non puo' navigare, specialmente di bolina. E' davvero un bel guaio, meno male che siamo alla cappa e che abbiamo tempo per pensarci, tanto qui soffiano i soliti 25-27 nodi e l'ancoraggio piu' vicino non e' nemmeno in vista.
Dopo diverse ore Francesco riesce come sempre a trovare una soluzione al problema e utilizzando un sistema di bozzelli con un grosso legno riusciamo a far scendere la deriva e a farcela restare in sicurezza.

Certo questa e' una soluzione d'emergenza, per riparare il danno l'unico modo sarebbe tirar fuori dall'acqua Damiana, ma sara' davvero difficile riuscire a trovare una struttura larga a sufficienza per l'alaggio. Riprendiamo a navigare tutti terzarolati e con un fazzoletto a prua. La notte passa tranquilla poco vento e decine di stelle cadenti.
12 marzo 2010
Arrivo a Morro di Papanoa, ancoraggio sud. Finalmente riusciamo a raggiungere un ancoraggio, seppur precario per via delle enormi onde che frangono in spiaggia per la gioia dei surfisti.

Abbiamo bisogno di riposare un po', la questione della deriva ci ha stancato molto, senza pralare del vento e delle emicranie, insomma, non sono stati proprio tre giorni tra i migliori! Poco male, ci consoliamo con una bella frittatona con i fagiolini e alle 19.00 siamo gia' a letto.
13 marzo 2010
Morro di Papanoa, ancoraggio nord. Presto al mattino ci trasferiamo dall'altro lato del morro (che sarebbe poi un montagnozzo) visto che l'ancoraggio a nord, all'interno del porto dovrebbe essere molto piu' tranquillo e adatto a fare un po' di manutenzione.

14 marzo 2010
Morro di Papanoa, ancoraggio nord. Presto al mattino, prima che il caldo sia insopportabile, tiro il Capitano in cima all'albero, ci metto solo un quarto d'ora (se penso che la prima volta impiegai 40 minuti con quel poveraccio appeso a mezz'aria!). Francesco libera la drizza incastrata e la fa scendere insieme al pezzo di girafiocco che si e' staccato dalla vela.

Passiamo il resto della mattinata aggiustando la vela che miracolosamente non si e' stracciata. Poi prendiamo il barchino e andiamo a fare due passi al paesino, per altro molto piccolo, dove pero' troviamo uova fresche e limoni e pure una miriade di zucchine tonde deliziose. Gli abitanti del villaggio, tutti pescatori, ci salutano gioiosi, non devono vederne molti di turisti da queste parti. Il resto del pomeriggio lo passiamo in relax giocando a dama in pozzetto, dopotutto e' domenica! Per cena insalata di polipo con pomodori e patate.
15 marzo 2010
Morro di Papanoa, ancoraggio nord. Decidiamo di stare qui un giorno in piu', e' cosi' tranquillo. Giornata di manutenzioni varie e progetti alternativi per la riparazione della deriva. Cena con strangozzi tonno, capperi e olive.


16 marzo 2010
Navigazione verso nord con ancoraggio di fronte alla spiaggia. Partiamo presto senza vento, ma speranzosi. Un po' a vela, un po' a motore percorriamo circa 17 m/n in tutto il giorno. Il cielo e' coperto, il mare come olio. Francesco decide che possiamo ancorarci per la notte di fronte alla spiaggia ininterrotta che vediamo da quando abbiamo lasciato Acapulco... chilometri e chilometri di spiaggia deserta con le palme e le dune.

Per cena stufato di cavolo rosso con le carote e frittatone con fagiolini. Quando stiamo per mangiare ci accorgiamo che fuori la luce e' cambiata: non ci aspettavamo un tramonto cosi', erano davvero parecchi mesi che non ne vedevamo uno bello davvero:


17 marzo 2010
Navigazione verso nord e stop nella bahia di Petatlan. Alle 6.30 siamo in piedi e partiamo ottimisti con 5-6 nodi da sud-est al traverso. Vediamo una balena poco distante da noi e decine di mante che nuotano in superficie, sembra che volino nell'acqua! Quando verso le 12 siamo di fronte alla baia di Petatlan, il vento crolla lasciandoci alla deriva a nemmeno un miglio dalle rocce... che sfortuna, vabbe', accendiamo il motore e raggiungiamo l'ancoraggio.
Il posto e' bellissimo, molto tranquillo, un'immensa baia dalle spiagge deserte, si intravedono solo alcuni hotels in lontananza e qualche pescatore con le reti. Passiamo il resto del pomeriggio in pozzetto leggendo e raccontandoci aneddoti. A volte mi sembra incredibile che dopo 2 anni di vita a strettissimo contatto, ancora abbiamo cosi' tante cose da dirci, beh, meglio cosi'! Per cena preparo una teglia di zucchine tonde ripiene e un bel panone appena uscito dal forno.
18 marzo 2010
Navigazione verso nord e arrivo a Zihuatanejo. Distante solo 10 m/n (che facciamo di bolina con vento leggero a 5-8 nodi) ci aspetta la splendida bahia di Zihuatanejo, una delle destinazioni preferite dai barcaioli in questa zona. Infatti vediamo gia' molte altre barche a vela ancorate in lontananza e, purtroppo, anche una grossa nave da crociera...

Ancoriamo in 3 metri, poco distante dalla spiaggia. Vicino a noi decine di boe con altrettante pangas e un via vai di turisti sui battelli della crociera... speriamo che la situazione si tranquillizzi un po'! Pensiamo di fermarci qui qualche settimana: Francesco ha avuto un'idea per riparare la deriva e dobbiamo costruirci quello che ci serve, senza contare che ormai e' ora di pulire nuovamente il fondo... mamma mia quanti denti di cane stiamo ospitando! Passiamo il pomeriggio rimettendo a posto la barca con calma. Per cena filetto di manzo e zucchine ripiene avanzate da ieri. Al tramonto la nave da crociera se ne va e con lei cessano schiamazzi e fastidiosi rumori di motori... si sta proprio bene!
19 marzo - 6 aprile 2010
Zihuatanejo. Passiamo queste settimane lavorando alla riparazione della deriva ed ora Damiana piu' che una barca sembra una segheria, da tanta segatura e trucioli abbiamo in coperta. Francesco passa le giornate misurando e segando, io dipingendo e impermeabilizzando i pezzi necessari. Zihuatanejo e' un paesino delizioso, forse un po' turistico, ma basta spostarsi nella zona del mercato per ritrovare tutta la sua messicanita'.
Zihua e' una nota meta turistica soprattutto per gli stessi Messicani che affollano le spiagge e i molti ristoranti della citta'. Anche perche' qui siamo nello Stato di Guerrero famoso per il suo pozole del giovedi': si tratta di una zuppa di mais e pollo a cui vengono aggiunti a piacere avocado, rapanelli, cipolle, coriandolo e chicharrones (ciccioli). Puo' essere blanco (naturale), rojo (con salsa rossa piccantissima) o verde (con salsa verde, piccante si', ma delicata). Eccone un bel piattone che abbiamo condiviso nel nostro ristorantino preferito, la Cenaduria Antelia:

In realta', a parte le spiagge e le molte attivita' acquatiche, Zihua non ha molte altre attrattive a parte forse quello che viene chiamato il Partenone.


7 aprile 2010
Partenza da Zihua e navigazione verso nord. Lasciamo Zihua alle 7 del mattino con poco vento contrario, tutto in faccia. Vediamo decine di tartarughe che si scaldano il carapace al sole galleggiando sul mare piatto. Nel pomeriggio vento piu' sostenuto sui 16-17 reali, che di bolina a 40 gradi si fanno sentire: diamo una mano di terzaroli per stabilizzare Damiana che con le onde tende a dare delle botte beccheggiando. Quando siamo di fronte al porto commerciale di Lazaro Cardenas un cargo cambia rotta per lasciarci passare, che gentilezza, di solito non capita mai.

8 aprile 2010
Navigazione verso nord con stop per la notte a Caleta de Campos. Giornata di navigazione uguale a ieri, stesso vento, stessa intensita'. Nel tardo pomeriggio ancoriamo a Caleta de Campos, pero' dobbiamo tenerci ben distanti dalla spiaggia perche' qui arrivano delle onde altissime, stile Hawaii, per la gioia dei molti surfisti che se ne stanno a mollo fino a sera. Ceniamo con pollo stile tandoori e fagiolini.


9 aprile 2010
Navigazione verso nord e stop per la notte a Pichilinquillo. Partiamo presto al mattino con vento da ovest su 15 nodi. Passiamo tutto il giorno a far dei bordi per raggiungere un ancoraggio per la notte. Al tramonto arriviamo a Pichilinquillo, ancoriamo al largo, prima che le ondone ci travolgano. Per cena un bel piatto di carbonara.

10 aprile 2010
Navigazione verso nord e stop per la notte a Maruata. Il vento scarseggia tutto il giorno, pensiamo sia meglio fermarsi, anche se abbiamo percorso solo una ventina di miglia.

Arriviamo a Maruata nel primo pomeriggio, cosi' abbiamo tempo di darci una rinfrescata in mare e di cucinare un ottimo sformato di carne per la cena. Passiamo il pomeriggio osservando le prodezze dei surfisti che si divertono con queste ondone pazzesche.
11 aprile 2010
Navigazione verso nord. Giornata di navigazione estremamente noiosa con vento contrario sui 25 apparenti e continui bordi per cercare di rimanere in rotta per Manzanillo. Nella notte quando ormai mancano solo 40 m/n il vento crolla, lasciandoci alla deriva. Perche' succede sempre cosi'???
12 aprile 2010
Navigazione verso nord con stop per la notte di fronte alla spiaggia. Anche oggi vento contrario sui 25 apparenti, Francesco stranamente si sente un po' stanco, cosi' preferirebbe fermarsi di fronte alla lunghissima spiaggia e riposare un po'. Non posso che essere d'accordo, anche perche' andar sempre di bolina mi rintrona non poco, cosi' buttiamo l'ancora a una ventina di miglia da Manzanillo. Ormai il mare e' formato e anche qui si balla un bel po'. Io decido di andare a letto presto con un leggero attacco di mal di mare, Francesco si cucina un pentolone di spezzatino con le patate e aspetta paziente che il vento si calmi un po'.

13 aprile 2010
Arrivo a Manzanillo. Come sempre vento forte e contrario, meno male che oggi arriveremo di sicuro!! Andiamo come razzi, 10 nodi di velocita' di bolina, pare di stare su un motoscafo, cosi' quando entriamo nella baia ci divertiamo a schivare le navi cargo che stanno ancorate un po' ovunque. Ci ancoriamo nel pomeriggio dietro una collinetta su cui sorge il piu' famoso resort della zona: las Hadas, ovvero "le fate", dove nel 1979 girarono il film "10" con Bo Dereck e Dudley Moore. Costruito negli anni '70 e' una delle architetture meglio riuscite che abbiamo visto fin'ora sulla costa del Pacifico, ispirato allo stile Greco-Mediterraneo, tutto bianco, con tante casette su livelli differenti, e' sicuramente un luogo turistico piacevole da vedere. Poi, per la modica somma di 18 euro settimanali, e' possibile lasciare il dinghy al molo della marina del resort e utilizzare la piscina, le docce e tutte le altre amenita' riservate agli ospiti. Insomma, come si direbbe a Bologna, una bazza!


Molte altre barche sono gia' ancorate qui, dopotutto e' l'unico ancoraggio tranquillo in cui il vento da nord-ovest viene per lo piu' "bloccato" dal montarozzo su cui sorge l'hotel. Abbiamo proprio voglia di scoprire un po' di questa citta'.
14 aprile - 26 aprile
Manzanillo. Passiamo questi giorni all'ancora facendo piccole manutenzioni, rimpinguando la cambusa, ma soprattutto dedicandoci alla buona cuicina... Francesco ogni giorno se ne esce con una ricetta diversa, lasagne, mozzarelle in carrozza, bistecca arrotolata... insomma, ci siamo messi all'ingrasso! Manzanillo poi offre tutta una varieta' di delizie messicane alle quali non possiamo resistere, cosi' ogni giorno prendiamo l'autobus e andiamo in citta' per farci un goloso spuntino di mezzodi'. La citta' e' tranquilla e decisamente messicana, nonostante i molti resorts e alberghi lungo la costa. Ieri, 25 aprile, c'e' stato il torneo di pesca per bambini piu' grande del mondo, sono entrati nel Guinness dei Primati con 796 piccoletti che pescavano dal molo delle navi da crociera tutti insieme, pazzesco eh?

Progetti futuri: pensiamo di fermerci qui a Manzanillo ancora qualche giorno e poi riprendere la navigazione verso nord fermandoci negli ancoraggi sulla costa prima di arrivare in zona Puerto Vallarta dove ci aspettano degli amici velisti che abbiamo lasciato nel Mare di Cortez nel 2007. Da Vallarta poi l'idea e' di farci la traversata fino a La Paz, dove ritroveremo altri compagni d'avventura, e poi entro la fine di giugno portare Damiana a nord nel Mare di Cortez, dove passeremo la stagione degli uragani. Per il momento e' tutto, vi abbraccio forte, a presto
5 commenti:
leggervi è sempre emozionante!
Ragazzi che emozione davvero! il bello è che vi immagino sempre col sorriso, anche se vi viene giù una vela... magari non sarà così, però traspare da quello che scrive Sara che non vi perdete mai d'animo.
un abbraccione dai naviganti per orastatici eheheheh ;o)
Carissimi Filo e Filibustieri, grazie mille per i complimenti e l'attenzione che come sempre ci lusingano e spronano! Un abbraccio a voi tutti!!
Per caso vi ho trovati e siete stati inseriti subito nei siti PREFERITI ... vi seguirò con sana invidia e ammirazione.
Buon Vento
Veronica
Ciao Veronica, grazie per gli apprezzamenti :) ma sai non e' tutto oro quello che luccica, specialmente quando ci si trova in mezzo a 40 nodi di vento con onde di 5 metri! Meno male che non capita tutti i giorni! Eheh! Forse potresti trovare questo post interessante: http://eilnavigarmedolce.blogspot.com/2009/02/molti-ci-dicono-beati-voi.html
Ciao, a presto
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