31 gennaio 2010
Al mattino, verso le 9 riprendiamo il viaggio di ritorno dopo aver passato la notte a Pachuca. Dopo una sessantina di Km in direzione Mexico D.F. arriviamo agli scavi archeologici di Teotihuacan, un complesso davvero imponente, se comparato a quelli dello Yucatan o del Guatemala. La sua estensione infatti, e' di circa 20 chilometri quadrati, per questo e' possibile spostarsi con l'auto percorrendo il perimetro esterno delle rovine ed entrando agli scavi da uno dei 5 cancelli dotati di ampi parcheggi e biglietteria.
Il sito e' affollatissimo, dopotutto e' domenica e i residenti messicani non pagano il biglietto nei festivi, quindi centinaia di persone arrivano qui dal D.F. e dai dintorni per conoscere la propria storia e passare una giornata lontani dalla citta'.
La citta' di Teotihuacan raggiunse la massima fioritura tra il 150 e il 450 d.C., quando si stima che potesse accogliere fino a 200 mila persone. Lungo la Calzada de los Muertos (il viale dei morti) sorgevano i palazzi residenziali della nobilta' e i molti altari cerimoniali ancora perfettamente conservati. Non si hanno notizie precise riguardo alla popolazione che la costrui', ma l'ipotesi ad oggi piu' seguita sembra essere quella di una civilta' multi-etnica che comprendeva Toltechi, Zapotechi e Mixtechi.

Le fonti riguardo al collasso di Teotihuacan sono incerte. Inizialmente si pensava ad un'invasione tolteca verso il VII-VIII sec. d.C. o ad un'insurrezione interna visto che molti palazzi nobiliari portano tracce di incendi. Il declino della citta' pero' inizio' gia' nel VI secolo piu' probabilmente legato ad un esteso periodo di siccita' e conseguenti carestie che indussero la popolazione a spostarsi in siti piu' favorevoli.
Al limite sud la Ciudadela, ovvero il vero centro di Teotihuacan con il suo Templo de Quetzalcoatl (il serpente piumato) e l'immensa piazza. Si pensa che qui si svolgesse buona parte della vita quotidiana della citta', probabilmente vi sorgevano le botteghe degli artigiani che ancora oggi lavorano l'ossidiana.



Proseguendo verso nord lungo la Calzada de Los Muertos si incontra la Piramide del Sole, terza al mondo (dopo Cheope e Cholula) con i suoi 70 metri d'altezza. Risale al primo secolo d.C. e se si pensa che venne costruita senza utilizzare strumenti di metallo (che non erano conosciuti dalle popolazioni locali) o l'ausilio della ruota per spostare i blocchi di pietra... beh, il risultato e' davvero imponente. Secondo una corrente di pensiero new age questa piramide e' considerata un centro irradiatore di energia e raggiungere la cima aiuterebbe lo spirito a ricaricarsi. Purtroppo noi, stremati dalla visita di ieri alla Casa Infinita e dalla notte passata in auto sulla Sierra con un nebbione da paura, beh, abbiamo rinunciato all'ascesa cercando di captare l'influenza della piramide dal basso, se possibile!

La giornata e' fredda e ventosa, minaccia pioggia e grosse nuvole corrono sopra di noi. Infatti proprio quando arriviamo ai piedi della Piramide della Luna all'estremo nord della Calzada de Los Muertos il tempo peggiora, cosi' pensiamo sia meglio rifugiarci per un po' nel museo, che e' decisamente ben allestito, anche se molto affollato, come tutto il sito archeologico d'altronde!



Nel primo pomeriggio riprendiamo il viaggio verso sud e prima del tramonto ci fermiamo nel paesino di Huejotzingo per mangiare qualche tacos de carnitas prima di raggiungere i sobborghi di Puebla, dove ci fermeremo per la notte. Caso vuole che a Huejotzingo oggi sia in programma la parata di carnevale, cosi' veniamo letteralmente travolti da centinaia di danzatori mascherati. I temi sono religiosi e tradizionali: la celebrazione del raccolto come ringraziamento al dio azteco dell'acqua Tlaloc, il ricordo del bandito locale Augustin Lorenzo e la battaglia tra esercito francese e messicani. Che meraviglia! E che allegria!









E cosi', con questo splendido carnevale, finisce anche il nostro viaggetto nell'interno, abbiamo giusto il tempo di tornare a Huatulco e restituire l'automobile con cui abbiamo percorso 2500 Km in 6 giorni e con una sola foratura (quasi un miracolo in Messico!).
A presto!
Al mattino, verso le 9 riprendiamo il viaggio di ritorno dopo aver passato la notte a Pachuca. Dopo una sessantina di Km in direzione Mexico D.F. arriviamo agli scavi archeologici di Teotihuacan, un complesso davvero imponente, se comparato a quelli dello Yucatan o del Guatemala. La sua estensione infatti, e' di circa 20 chilometri quadrati, per questo e' possibile spostarsi con l'auto percorrendo il perimetro esterno delle rovine ed entrando agli scavi da uno dei 5 cancelli dotati di ampi parcheggi e biglietteria.
Il sito e' affollatissimo, dopotutto e' domenica e i residenti messicani non pagano il biglietto nei festivi, quindi centinaia di persone arrivano qui dal D.F. e dai dintorni per conoscere la propria storia e passare una giornata lontani dalla citta'.
La citta' di Teotihuacan raggiunse la massima fioritura tra il 150 e il 450 d.C., quando si stima che potesse accogliere fino a 200 mila persone. Lungo la Calzada de los Muertos (il viale dei morti) sorgevano i palazzi residenziali della nobilta' e i molti altari cerimoniali ancora perfettamente conservati. Non si hanno notizie precise riguardo alla popolazione che la costrui', ma l'ipotesi ad oggi piu' seguita sembra essere quella di una civilta' multi-etnica che comprendeva Toltechi, Zapotechi e Mixtechi.

Le fonti riguardo al collasso di Teotihuacan sono incerte. Inizialmente si pensava ad un'invasione tolteca verso il VII-VIII sec. d.C. o ad un'insurrezione interna visto che molti palazzi nobiliari portano tracce di incendi. Il declino della citta' pero' inizio' gia' nel VI secolo piu' probabilmente legato ad un esteso periodo di siccita' e conseguenti carestie che indussero la popolazione a spostarsi in siti piu' favorevoli.
Al limite sud la Ciudadela, ovvero il vero centro di Teotihuacan con il suo Templo de Quetzalcoatl (il serpente piumato) e l'immensa piazza. Si pensa che qui si svolgesse buona parte della vita quotidiana della citta', probabilmente vi sorgevano le botteghe degli artigiani che ancora oggi lavorano l'ossidiana.



Proseguendo verso nord lungo la Calzada de Los Muertos si incontra la Piramide del Sole, terza al mondo (dopo Cheope e Cholula) con i suoi 70 metri d'altezza. Risale al primo secolo d.C. e se si pensa che venne costruita senza utilizzare strumenti di metallo (che non erano conosciuti dalle popolazioni locali) o l'ausilio della ruota per spostare i blocchi di pietra... beh, il risultato e' davvero imponente. Secondo una corrente di pensiero new age questa piramide e' considerata un centro irradiatore di energia e raggiungere la cima aiuterebbe lo spirito a ricaricarsi. Purtroppo noi, stremati dalla visita di ieri alla Casa Infinita e dalla notte passata in auto sulla Sierra con un nebbione da paura, beh, abbiamo rinunciato all'ascesa cercando di captare l'influenza della piramide dal basso, se possibile!

La giornata e' fredda e ventosa, minaccia pioggia e grosse nuvole corrono sopra di noi. Infatti proprio quando arriviamo ai piedi della Piramide della Luna all'estremo nord della Calzada de Los Muertos il tempo peggiora, cosi' pensiamo sia meglio rifugiarci per un po' nel museo, che e' decisamente ben allestito, anche se molto affollato, come tutto il sito archeologico d'altronde!



Nel primo pomeriggio riprendiamo il viaggio verso sud e prima del tramonto ci fermiamo nel paesino di Huejotzingo per mangiare qualche tacos de carnitas prima di raggiungere i sobborghi di Puebla, dove ci fermeremo per la notte. Caso vuole che a Huejotzingo oggi sia in programma la parata di carnevale, cosi' veniamo letteralmente travolti da centinaia di danzatori mascherati. I temi sono religiosi e tradizionali: la celebrazione del raccolto come ringraziamento al dio azteco dell'acqua Tlaloc, il ricordo del bandito locale Augustin Lorenzo e la battaglia tra esercito francese e messicani. Che meraviglia! E che allegria!









E cosi', con questo splendido carnevale, finisce anche il nostro viaggetto nell'interno, abbiamo giusto il tempo di tornare a Huatulco e restituire l'automobile con cui abbiamo percorso 2500 Km in 6 giorni e con una sola foratura (quasi un miracolo in Messico!).
A presto!
1 commento:
Che bellezza!... vi ammiro molto. Io non me ne intendo affatto di navigazione, ma mi piacerebbe tantissimo fare proprio quello che state facendo voi. E' un po' che ci penso... Avrei tante domande da farvi... Intanto mi accontento di leggervi e sognare. Un abbraccio dalla terraferma britannica! :)
Posta un commento