1 aprile 2007
Partenza da Cabo Los Frailes diretti a nord. Partiamo presto, saranno più o meno le 7 quando tiriamo su la nostra povera randa piena di buchi. Per fortuna non c'è molto vento, quindi siamo tranquilli. Proviamo per la prima volta a pescare al traino con le esche artificiali e incredibilmente prendiamo un tonnetto di 4-5 Kg della specie bonito.
Francesco lo tira su senza troppo sforzo e dopo averlo adagiato su una delle reti lo slama con cura. Il povero tonnetto si agita e per "aiutarlo" a tranquillizzarsi definitivamente gli verso un po' di alcohol nelle branchie (Gary ci disse che lui usava abitualmente della vodka! Ma pensa te!). Dopo averlo pazientemente sfilettato ci facciamo subito un bel sashimi e teniamo tre grossi tranci per la cena. Decidiamo, se possibile, di raggiungere direttamente La Paz senza soste intermedie, però perdiamo il vento in continuazione, così la navigazione procede a rilento tra continui aggiustamenti delle vele. Cena con tranci di tonno in padella, insalata di pomodori e risotto al ragù.
Francesco fa il primo turno (19.00-00.00) e io il secondo (00.00-6.30). Notte di luna piena senza vento. Un'agonia. Al mattino non siamo arrivati nemmeno di fronte ad Ensenada De Los Muertos, un ancoraggio piuttosto popolare da queste parti. Insomma non siamo riusciti a fare nemmeno 50 m/n in 24 ore!
2 aprile 2007
Navigazione verso La Paz. La giornata si preannuncia buona. Ascoltiamo una NET di barcaioli (Amigo Net) per avere qualche informazione sul meteo e ci promettono un po' di vento per il pomeriggio. Passiamo la mattinata in faccende: è giorno di bucato e abluzioni! Al tramonto per la prima volta vediamo delle mante che saltano fuori dall'acqua a decine! Scopriremo poi che questo comportamento è dovuto alla presenza di un fastidioso parassita che le mante vogliono scacciare a spanciate! Meravigliose!
Una piccola balena ci segue per un po' e nuota con noi. Sembra volere compagnia. E' così bella! Francesco fa il primo turno (19.00-00.00) e io come al solito il secondo (00.00-6.30). Notte di luna, bonaccia completa. Foche e balene nuotano intorno alla barca e, per sbaglio, una balenottera distratta dà una codata allo scafo di destra. Che spavento! Francesco però non si sveglia nemmeno, mentre io in pozzetto spero che non succeda di nuovo. Le balene scompaiono ed arriva il vento: pochi nodi, tuttavia sufficienti a rimettere la barca in rotta verso La Paz.
3 aprile 2007
Arrivo a La Paz. Nel primo pomeriggio arriviamo a La Paz e visto che non riusciamo a contattare via radio la marina, decidiamo di stracene all'àncora di fronte alla spiaggia. Scendiamo a terra e per pochi quattrini ci concediamo una merenda-cena abbondantissima alla Palapa Adriana.
4 aprile 2007
La Paz. Di primo mattino ci trasferiamo alla Marina de La Paz e paghiamo una settimana. Speriamo che questo tempo sia sufficiente per le riparazioni. Qui c'è internet wireless compreso nel prezzo, così Francesco passa la mattinata al computer mentre io lavo la barca, le vele e i pannelli solari. Prendiamo accordi con il velaio.
Nel pomeriggio usciamo per fare la spesa e il caldo è ancora insopportabile, ci saranno almeno 37°.
Per cena andiamo all'asaderia Rancho Viejo (tipico ristorante che serve carne alla griglia) e con 20 dollari mangiamo una quantità di cibo e prendiamo tante birrette da non poterci credere! Si sta proprio bene qui! Sarebbe un sogno potersi fermare qui più a lungo...
5 aprile 2007
La Paz. Sveglia alle 7. Dobbiamo piegare tutte le vele perchè alle 9 viene il velaio a prenderci: purtroppo i danni sono più gravi del previsto. La randa è proprio messa male, ci suggeriscono addirittura di comprarne una nuova, mah. Vedremo.
Passiamo la maggior parte del tempo in barca, all'ombra per sopportare il caldo. Verso sera usciamo in cerca di regalucci per gli amici in Italia. Prendiamo un aperitivo in un lounge bar affacciato direttamente sul mare: scopro qui il mio nuovo amore per la pinacolada. In barca ci guardiamo un interessante documentario su Gesù storico alla tv messicana.
6 aprile 2007
La Paz. Caldissimo. Pranziamo con il velaio Ricardo che ci porta in un posticino dove si mangia del pesce ottimo. Ancora nessuna notizia positiva per le vele. Serata in barca.
7 aprile 2007
La Paz. Passiamo tutto il giorno all'ombra cercando in internet una vela nuova. Cena in barca con guacamole e un'enorme fiorentina. Con sorpresa troviamo "8 e mezzo" di Fellini alla tv messicana. Evviva!
8 aprile 2007
La Paz. Oggi è Pasqua. Decidiamo di festeggiare facendo per la prima volta colazione fuori con uova, salsicce e bacon. Poi telefonate di rito ai parenti tutti.
In mattinata Francesco aggiusta il tangone e io cucio una piccola bandiera italiana, che ci servira' come bandiera di cortesia messicana.
9 aprile 2007
La Paz. Di buon mattino portiamo il boma dal saldatore. Ci andiamo con un tassista anziano e loquace di nome Castro che conserva un gallone d'acqua dell'uragano del 1976! Pazzesco! Nel pomeriggio riusciamo finalmente ad andare al museo antropologico che si dimostra più interessante del previsto. Peccato però che la rivendita dei libri sia chiusa, ne avrei acquistati sicuramente una marea!
10 aprile 2007
La Paz. Il boma è riparato alla perfezione, ora aspettiamo solamente le vele.
11 aprile 2007
La Paz. Passiamo la mattinata in internet: dobbiamo decidere dove lasciare la barca per l'estate e come tornare a Los Angeles per prendere il nostro aereo. per l'Italia. Nel pomeriggio riorganizziamo la cabina di prua e aspettiamo inutilmente notizie dal velaio.

12 aprile 2007
La Paz. Finalmente le vele sono pronte e anche la randa dopotutto non è poi messa così male: passiamo la mattinata al laboratorio di Ricardo aiutandolo nelle ultime riparazioni, solo che quando riusciamo a tornare alla barca è ormai troppo tardi per fare la spesa, così decidiamo di fermarci ancora un giorno e partire definitivamente dopodomani.
13 aprile 2007
La Paz. Ultimi acquisti prima della partenza. Facciamo cambusa e riempiamo le nostre due tanichette di benzina. Anche se qui si sta davvero bene, non vediamo l'ora di ripartire. La Paz è una città incredibile, mi piacerebbe proprio poter pensare di ritornare qui e chissà magari vivere a terra per un po'.
14 aprile 2007
La Paz - Baia Balandra (o baia della roccia fungo). Vento da nord-ovest a 15 nodi, siamo di bolina stretta costeggiando. Al tramonto ci fermiamo a Baia Balandra rimandando a domani l'arrivo all'isola Espiritu Santo. Ceniamo con degli avanzi di broccoli e formaggio che ci procurano un gran mal di testa: così impariamo a non voler salvare a tutti i costi il cibo andato a male! Nella notte il vento cambia, ora viene da sud: si tratta del Coromuel, uno dei venti tipici della zona di La Paz che può soffiare ininterrottamente anche fino al mattino con punte di 25-30 nodi. Per fortuna l'ancoraggio è sicuro e non troppo esposto.
15 aprile 2007
Baia Balandra - Isla Espiritu Santo, Baia Gabriel Foyer. Ci svegliamo alle 8 e dopo qualche ora andiamo a fare un giretto a terra.
Scattiamo le foto di rito alla roccia fungo e poi salpiamo verso l'Isla Espiritu Santo con vento favorevole. Purtroppo di lì a poco scende giù una bonaccia assurda che ci lascia alla deriva a solo due ore di distanza dalla caletta dove volevamo andare. E' un caldo terribile, ci sdraiamo sconsolati all'ombra delle vele osservando le pangas e i motoscafi che sfrecciano veloci. Improvvisamente si alza un vento da est a 12-15 nodi che in 20 minuti ci porta a destinazione. Ci ancoriamo appena fuori dalla meravigliosa laguna. Provo a fare il primo bagno, ma il sole è già tramontato e l'acqua è decisamente freddina, peccato. Prepariamo la cena: gamberetti al vapore e insalata con tortillas. Che pace c'è qui. Proprio quello che stavamo cercando da tanto.
Passiamo invece una nottata allucinante! Poco dopo le 23 si alza di nuovo l'ormai famoso Coromuel e iniziamo ad essere sballottati qui e là. E fin qui tutto normale. Se non fosse che alle 2.30 ci accorgiamo di esserci ancorati in un punto dove l'acqua con la bassa marea arriva a malapena a 70 cm d'altezza e così il timone inizia a sbattere malamente contro il fondale. Dobbiamo tirarlo su e in fretta anche. Comunque quello che ci dà più problemi è il battellino che incautamente avevamo lasciato legato a poppa. Le onde ci frangono praticamente addosso mentre cerchiamo in un turbine di tirare a bordo il dinghy che ormai è pieno d'acqua e sta affondando. In un minuto perdiamo completamente tutto il suo contenuto: due salvagente, due remi, una spugna e una tanichetta da 4 litri di benzina (piena). Con un ultimo sforzo riusciamo ad assicurare il battellino allo scafo di destra, rientriamo sotto coperta stanchi e acciaccati. Il resto della notte trascorre lento sperando che la marea si alzi in fretta.
16 aprile 2007
Isla Espiritu Santo, Baia Gabriel Foyer - Baia San Gabriel. Al mattino decidiamo di ancorarci un po' più al largo, dove dovrebbero esserci almeno 3 metri d'acqua. Restauriamo il dinghy che con quelle ondate si è mezzo sfasciato, ha perso delle viti ed è ancora pieno d'acqua. Scendiamo poi a terra sperando di ritrovare gli oggetti persi durante la mareggiata notturna e incredibilmente troviamo tutto! In perfette condizioni per altro. Cogliamo l'occasione per esplorare anche l'interno dove c'è una splendida laguna con le mangrovie.
Nel primo pomeriggio ci spostiamo nella caletta successiva (è talmente vicina che ci andiamo a motore, non vale la pena di tirar su la randa per fare 1 Km). Il vento è forte e soffia da nord e in ogni modo questa volta vediamo di non ripetere l'errore della notte precedente: ci ancoriamo in 4 metri d'acqua, giusto per stare tranquilli. Cena con bietola e filetto di vitello. Alle 8 siamo già a letto, abbiamo bisogno di riposare.
17 aprile 2007
Isla Espiritu Santo, Baia San Gabriel - El Candelero. La notte passa tranquillamente, senza un filo di vento. Ci svegliamo alle 7 pronti a scendere a terra con l'alta marea, altrimenti sarebbe impossibile arrivare con il battellino fino a riva. Il vento ora è forte e da nord-ovest, sembra quasi un Northern, chissà. Decidiamo lo stesso di spostarci in un'altra caletta, anche se poi il mare gia' formato e i 25 nodi costanti ci fanno pensare che sia meglio ancorarsi poco distanti alla baia El Candelero.
Qui troviamo una barca a motore con bandiera tedesca e poco dopo arrivano anche degli americani in catamarano. Francesco cucina del pane e per via del gran caldo quasi ci va a fuoco la cucina ad alcohol... si deve essere surriscaldata! Io, presa dal panico vedendo quelle fiamme cosi' alte ci lancio un boccione d'acqua sopra i fornelli e per fortuna il fuoco si spegne subito... Quando il pane è pronto scendiamo a terra e facciamo una piccola escursione nell'interno seguendo il letto secco di un fiume. Torniamo alla barca per cenare con formaggio, filetto di vitello e zucchine. Il vento ancora non accenna a diminuire.
18 aprile 2007
Isla Espiritu Santo, El Candelero - Caleta Enmedia. Sveglia alle 8, cielo nuvoloso e calma piatta. Decidiamo di spostarci a motore alla prossima caletta distante 1.5 Km. Per la prima volta riesco finalmente (ad un mese dalla partenza) a tirare su l'àncora completamente da sola, senza aiuto da parte di Francesco. Dobbiamo festeggiare! Arriviamo alla Caleta Enmedia dopo una mezz'ora e qui troviamo già un'altra barca a vela. Passo la mattinata provando a pescare, mentre Francesco restaura le reti laterali.
Scendiamo a terra, troviamo alcuni coralli e facciamo snorkeling dal barchino: vediamo degli strani pesci da me ribattezzati "pesci sasso" appunto per la loro somiglianza con le pietre del fondale. Quando torniamo alla barca i nostri vicini ci vengono a salutare a bordo del loro Zodiac: si chiamano Karen e Roger, equipaggio del "Meridien" di Seattle. Scambiamo quattro chiacchiere e poi li invitiamo a cena. Continuo nei miei tentativi di pesca, ma purtroppo non riesco a prendere nulla e come se non bastasse, appena messa via la canna e gli ami, un branco di sardine salta fuori dall'acqua deridendomi. Mannaggia. Per cena prepariamo una carbonara che i nostri ospiti apprezzano con gioia.
19 aprile 2007
Isla Espiritu Santo, Caleta Enmedia - Isla Partida, Partida Cove. Alle 8 ci svegliamo con un gran ventaccio, quindi ascoltiamo la NET per le previsioni del tempo. Ci trasferiamo nella caletta successiva, che è in realtà il canale che separa l'Isla Espiritu Santo dall'Isla Partida.
Qui troviamo già una decina di altra barche a vela, è decisamente un luogo molto frequentato. Un pescatore ci si affianca con la sua panga e passiamo un'oretta a fare delle chiacchiere bevendo del caffè insieme. Poi prendiamo il battellino e andiamo ad esplorare i dintorni, vediamo una foca e una miriade di pellicani. Tornati alla barca Francesco prepara il pane, mentre io pulisco gli scafi dalle alghe. Tento nuovamente di pescare, ma qualcuno mi mangia non lo solo le esche, ma anche tutti gli ametti giapponesi: sono convinta che si tratti di uno di quegli strani pesci sasso, mah. Per pranzo abbiamo un ottimo melone e del prosciutto crudo comprato a La Paz. Nel pomeriggio si alza vento forte da est (18-27 nodi), così rimaniamo in barca intenti in faccende domestiche: Francesco prepara uno spezzatino con le patate, io studio spagnolo per qualche ora. Dopo cena ci guardiamo "The Bounty" in dvd, bellissimo come sempre.
20 aprile 2007
Isla Partida, Partida Cove - El Cardonal. Di buon mattino ci spostiamo alla baia El Cardonal e finalmente siamo soli, che spettacolo. Decidiamo di stare qui almeno un paio di giorni visto che è previsto vento forte da nord-ovest. Stabilizziamo la barca con un ormeggio a Y e montiamo anche il telone per ripararci dal sole che picchia davvero forte. Facendo il perimetro della baia con il barchino vediamo dei barracuda, così passiamo il pomeriggio cercando di catturarne uno.
Invece prendiamo un ottimo Panama Graysby con cui prepariamo il sugo per la pasta e anche un pesce sasso (nome vero: Puffer Bulleye) che visto da vicino è ancora più brutto con dei denti tanto grossi che non vogliono mollare l'amo quando cerchiamo di ributtarlo in acqua.
21 aprile 2007
Isla Partida, El Cardonal. La notte è trascorsa serena con poco vento. Al mattino solita brezza da est. Prendiamo il battellino e andiamo a terra per un'escursione che ci porta direttamente dall'altro lato dell'isola dove troviamo delle meravigliose scogliere a picco sul mare. Nel pomeriggio peschiamo un altro Panama Graysby che Francesco cucina all'acqua pazza.
22 aprile 2007
Isla Partida, El Cardonal. Purtroppo oggi il cielo è nuvoloso, però ne profittiamo subito per fare il pane, visto che non è troppo caldo. Nel pomeriggio arrivano altre barche e si ancorano poco distante da noi: ora siamo in sette, ma la baia è grande così non sembra molto affollata. Scendiamo a terra a raccogliere qualche conchiglia e vediamo la carcassa di un calamaro gigante mezzo smangiucchiato da pesci e gabbiani. Non pensavo fossero così grandi e a quanto sembra il mare di Cortez ne è pieno. Al nostro ritorno il pane è pronto: buonissimo, il migliore fin'ora.
Passo il resto della mattinata a spostare attrezzature per raggiungere la scorta d'acqua nella botola di prua: purtroppo con una barca piccina come la nostra, ogni volta che ti serve qualcosa sei costretto a spostare una montagna d'altre cose, ma quando si è all'àncora non è poi così difficile, basta avere tempo e pazienza e quelli di sicuro non ci mancano. Francesco decide che vuole a tutti i costi provare a catturare un barracuda. Torniamo fuori con il barchino, Francesco pesca, io remo, ma non ci sono pesci! Nemmeno i pellicani si tuffano, così, delusi, torniamo in barca dove ci aspettano pochi avanzi di spezzatino con patate e un bicchiere di vino rosso. Il vento è calato del tutto.

23 aprile 2007
Isla Partida, El Cardonal - Ensenada Grande. Dopo colazione ascoltiamo la NET per le previsioni del tempo e ci spostiamo alla prossima caletta. Qui ci sono già parecchie barche, ma insomma dove sono quei luoghi deserti che tanto speravamo di trovare? La giornata trascorre tranquilla tra faccende domestiche e letture varie. Nel pomeriggio si alza il solito fastidioso vento da nord-ovest.
Al tramonto studio un po' di musica con il mio piccolo ukulele, unico strumento musicale che la stazza di questa barca mi consente di avere a bordo. Per cena Clam Chowder in scatola e frittata con cipolle e zucchine. Mentre ci guardiamo "Amarcord" in dvd, Francesco viene massacrato dalle no-see-ums (delle specie di zazarette invisibili, credo che in italiano si chiamino pappataci) che gli procurano un'irritazione fastidiosa.
24 aprile 2007
Isla Partida, Ensenada Grande. Dopo colazione come al solito ascoltiamo la NET e ci sembra di riconoscere la voce di Karen di "Wind Flower", ma chissà. Le previsioni del tempo sono buone, vento 10-20 nodi, cielo sereno. Francesco prepara dell'altro pane, io studio spagnolo. Nel pomeriggio proviamo a pescare, ma nessun pesce abbocca. Decidiamo di partire domani per tornare a La Paz (dove abbiamo ordinato alcune attrezzature per posta che nel frattempo dovrebbero essere arrivate). Per cena risotto con curry e funghi.
25 aprile 2007
Isla Partida, Ensenada Grande - Baia Balandra. Partiamo di buon mattino dopo aver scambiato due parole con una coppia di San Francisco a bordo di "Charmer". C'è poco vento (5-7 nodi) , ma con calma iniziamo la discesa verso La Paz. Proviamo a pescare al traino, ma invano. Anzi, perdiamo anche la nostra esca preferita! Quando ci avviciniamo alla costa di La Paz tantissime mante inziano a saltare fuori dall'acqua come matte. Le riprendiamo con la telecamera, bellissime! Ci fermiamo per la notte a Baia Balandra, quella della roccia fungo. Cena con frittata e insalata di pomodori. Andiamo a letto prestissimo e alle 23 si alza il solito fastidioso Coromuel da sud.

26 aprile 2007
Baia Balandra - La Paz. Ci svegliamo alle 7 e il Coromuel ancora soffia forte con raffiche che arrivano anche a 30 nodi. Aspettiamo fino alle 9.30 sperando che soffi un pochino meno, ma nulla. Così partiamo lo stesso con due mani di terzaroli e il genoa che perde i pezzi in questa bolina non troppo stretta. Alle 12 il vento crolla completamente a sole 4 m/n da La Paz. Aspettiamo qualche ora, ma alla fine decidiamo di accendere il motore. Vediamo una piccola balena.
Arriviamo alla marina verso le 17, sentiamo il velaio per una riparazione veloce al fiocco e poi corriamo a Rancho Viejo per la cena! Soltanto dopo la doccia ci accorgiamo di esserci veramente cotti in questi giorni, il sole qui non perdona, nonostante la protezione 40! Alle 22 sto per crollare, quando arriva un sms dall'Italia: ieri è nato Davide! Il bimbo di Paola e Matteo! Che felicità! Andiamo a letto tutti contenti.
27 aprile 2007
La Paz. Al mattino andiamo a fare provviste, accompagnati dal nostro tassista Castro. Il caldo è insopportabile. Passiamo la giornata alla ricerca di regali per gli amici in Italia.
28 aprile 2007
La Paz. Domani partiremo verso nord, quindi oggi è giornata di preparativi vari. Per cena abbiamo ospiti Ricardo e la sua fidanzata Marcela. Cuciniamo una carbonara, scaloppine al limone, zucchine al timo, piadine e Meraner Torte con vino rosso, limoncello e latte di mandorle!
29 aprile 2007
La Paz. Purtroppo il fiocco non è ancora pronto, così dobbiamo rimandare la partenza a domani.
30 aprile 2007
La Paz - Baia Balandra. Partiamo in tarda mattinata con poco vento e di bolina per giunta. Riusciamo a fare solo poche miglia. Ci fermiamo nuovamente a Baia Balandra per la notte e alle 23 si alza il Coromuel come sempre.
Partenza da Cabo Los Frailes diretti a nord. Partiamo presto, saranno più o meno le 7 quando tiriamo su la nostra povera randa piena di buchi. Per fortuna non c'è molto vento, quindi siamo tranquilli. Proviamo per la prima volta a pescare al traino con le esche artificiali e incredibilmente prendiamo un tonnetto di 4-5 Kg della specie bonito.
Francesco fa il primo turno (19.00-00.00) e io il secondo (00.00-6.30). Notte di luna piena senza vento. Un'agonia. Al mattino non siamo arrivati nemmeno di fronte ad Ensenada De Los Muertos, un ancoraggio piuttosto popolare da queste parti. Insomma non siamo riusciti a fare nemmeno 50 m/n in 24 ore!
2 aprile 2007
Navigazione verso La Paz. La giornata si preannuncia buona. Ascoltiamo una NET di barcaioli (Amigo Net) per avere qualche informazione sul meteo e ci promettono un po' di vento per il pomeriggio. Passiamo la mattinata in faccende: è giorno di bucato e abluzioni! Al tramonto per la prima volta vediamo delle mante che saltano fuori dall'acqua a decine! Scopriremo poi che questo comportamento è dovuto alla presenza di un fastidioso parassita che le mante vogliono scacciare a spanciate! Meravigliose!
3 aprile 2007
Arrivo a La Paz. Nel primo pomeriggio arriviamo a La Paz e visto che non riusciamo a contattare via radio la marina, decidiamo di stracene all'àncora di fronte alla spiaggia. Scendiamo a terra e per pochi quattrini ci concediamo una merenda-cena abbondantissima alla Palapa Adriana.
4 aprile 2007
La Paz. Di primo mattino ci trasferiamo alla Marina de La Paz e paghiamo una settimana. Speriamo che questo tempo sia sufficiente per le riparazioni. Qui c'è internet wireless compreso nel prezzo, così Francesco passa la mattinata al computer mentre io lavo la barca, le vele e i pannelli solari. Prendiamo accordi con il velaio.
Nel pomeriggio usciamo per fare la spesa e il caldo è ancora insopportabile, ci saranno almeno 37°.
5 aprile 2007
La Paz. Sveglia alle 7. Dobbiamo piegare tutte le vele perchè alle 9 viene il velaio a prenderci: purtroppo i danni sono più gravi del previsto. La randa è proprio messa male, ci suggeriscono addirittura di comprarne una nuova, mah. Vedremo.
6 aprile 2007
La Paz. Caldissimo. Pranziamo con il velaio Ricardo che ci porta in un posticino dove si mangia del pesce ottimo. Ancora nessuna notizia positiva per le vele. Serata in barca.
7 aprile 2007
La Paz. Passiamo tutto il giorno all'ombra cercando in internet una vela nuova. Cena in barca con guacamole e un'enorme fiorentina. Con sorpresa troviamo "8 e mezzo" di Fellini alla tv messicana. Evviva!
8 aprile 2007
La Paz. Oggi è Pasqua. Decidiamo di festeggiare facendo per la prima volta colazione fuori con uova, salsicce e bacon. Poi telefonate di rito ai parenti tutti.
In mattinata Francesco aggiusta il tangone e io cucio una piccola bandiera italiana, che ci servira' come bandiera di cortesia messicana.
9 aprile 2007
La Paz. Di buon mattino portiamo il boma dal saldatore. Ci andiamo con un tassista anziano e loquace di nome Castro che conserva un gallone d'acqua dell'uragano del 1976! Pazzesco! Nel pomeriggio riusciamo finalmente ad andare al museo antropologico che si dimostra più interessante del previsto. Peccato però che la rivendita dei libri sia chiusa, ne avrei acquistati sicuramente una marea!
10 aprile 2007
La Paz. Il boma è riparato alla perfezione, ora aspettiamo solamente le vele.
11 aprile 2007
La Paz. Passiamo la mattinata in internet: dobbiamo decidere dove lasciare la barca per l'estate e come tornare a Los Angeles per prendere il nostro aereo. per l'Italia. Nel pomeriggio riorganizziamo la cabina di prua e aspettiamo inutilmente notizie dal velaio.

12 aprile 2007
La Paz. Finalmente le vele sono pronte e anche la randa dopotutto non è poi messa così male: passiamo la mattinata al laboratorio di Ricardo aiutandolo nelle ultime riparazioni, solo che quando riusciamo a tornare alla barca è ormai troppo tardi per fare la spesa, così decidiamo di fermarci ancora un giorno e partire definitivamente dopodomani.
13 aprile 2007
La Paz. Ultimi acquisti prima della partenza. Facciamo cambusa e riempiamo le nostre due tanichette di benzina. Anche se qui si sta davvero bene, non vediamo l'ora di ripartire. La Paz è una città incredibile, mi piacerebbe proprio poter pensare di ritornare qui e chissà magari vivere a terra per un po'.
14 aprile 2007
La Paz - Baia Balandra (o baia della roccia fungo). Vento da nord-ovest a 15 nodi, siamo di bolina stretta costeggiando. Al tramonto ci fermiamo a Baia Balandra rimandando a domani l'arrivo all'isola Espiritu Santo. Ceniamo con degli avanzi di broccoli e formaggio che ci procurano un gran mal di testa: così impariamo a non voler salvare a tutti i costi il cibo andato a male! Nella notte il vento cambia, ora viene da sud: si tratta del Coromuel, uno dei venti tipici della zona di La Paz che può soffiare ininterrottamente anche fino al mattino con punte di 25-30 nodi. Per fortuna l'ancoraggio è sicuro e non troppo esposto.
15 aprile 2007
Baia Balandra - Isla Espiritu Santo, Baia Gabriel Foyer. Ci svegliamo alle 8 e dopo qualche ora andiamo a fare un giretto a terra.
16 aprile 2007
Isla Espiritu Santo, Baia Gabriel Foyer - Baia San Gabriel. Al mattino decidiamo di ancorarci un po' più al largo, dove dovrebbero esserci almeno 3 metri d'acqua. Restauriamo il dinghy che con quelle ondate si è mezzo sfasciato, ha perso delle viti ed è ancora pieno d'acqua. Scendiamo poi a terra sperando di ritrovare gli oggetti persi durante la mareggiata notturna e incredibilmente troviamo tutto! In perfette condizioni per altro. Cogliamo l'occasione per esplorare anche l'interno dove c'è una splendida laguna con le mangrovie.
17 aprile 2007
Isla Espiritu Santo, Baia San Gabriel - El Candelero. La notte passa tranquillamente, senza un filo di vento. Ci svegliamo alle 7 pronti a scendere a terra con l'alta marea, altrimenti sarebbe impossibile arrivare con il battellino fino a riva. Il vento ora è forte e da nord-ovest, sembra quasi un Northern, chissà. Decidiamo lo stesso di spostarci in un'altra caletta, anche se poi il mare gia' formato e i 25 nodi costanti ci fanno pensare che sia meglio ancorarsi poco distanti alla baia El Candelero.
18 aprile 2007
Isla Espiritu Santo, El Candelero - Caleta Enmedia. Sveglia alle 8, cielo nuvoloso e calma piatta. Decidiamo di spostarci a motore alla prossima caletta distante 1.5 Km. Per la prima volta riesco finalmente (ad un mese dalla partenza) a tirare su l'àncora completamente da sola, senza aiuto da parte di Francesco. Dobbiamo festeggiare! Arriviamo alla Caleta Enmedia dopo una mezz'ora e qui troviamo già un'altra barca a vela. Passo la mattinata provando a pescare, mentre Francesco restaura le reti laterali.
19 aprile 2007
Isla Espiritu Santo, Caleta Enmedia - Isla Partida, Partida Cove. Alle 8 ci svegliamo con un gran ventaccio, quindi ascoltiamo la NET per le previsioni del tempo. Ci trasferiamo nella caletta successiva, che è in realtà il canale che separa l'Isla Espiritu Santo dall'Isla Partida.
20 aprile 2007
Isla Partida, Partida Cove - El Cardonal. Di buon mattino ci spostiamo alla baia El Cardonal e finalmente siamo soli, che spettacolo. Decidiamo di stare qui almeno un paio di giorni visto che è previsto vento forte da nord-ovest. Stabilizziamo la barca con un ormeggio a Y e montiamo anche il telone per ripararci dal sole che picchia davvero forte. Facendo il perimetro della baia con il barchino vediamo dei barracuda, così passiamo il pomeriggio cercando di catturarne uno.
Invece prendiamo un ottimo Panama Graysby con cui prepariamo il sugo per la pasta e anche un pesce sasso (nome vero: Puffer Bulleye) che visto da vicino è ancora più brutto con dei denti tanto grossi che non vogliono mollare l'amo quando cerchiamo di ributtarlo in acqua.
21 aprile 2007
Isla Partida, El Cardonal. La notte è trascorsa serena con poco vento. Al mattino solita brezza da est. Prendiamo il battellino e andiamo a terra per un'escursione che ci porta direttamente dall'altro lato dell'isola dove troviamo delle meravigliose scogliere a picco sul mare. Nel pomeriggio peschiamo un altro Panama Graysby che Francesco cucina all'acqua pazza.
22 aprile 2007
Isla Partida, El Cardonal. Purtroppo oggi il cielo è nuvoloso, però ne profittiamo subito per fare il pane, visto che non è troppo caldo. Nel pomeriggio arrivano altre barche e si ancorano poco distante da noi: ora siamo in sette, ma la baia è grande così non sembra molto affollata. Scendiamo a terra a raccogliere qualche conchiglia e vediamo la carcassa di un calamaro gigante mezzo smangiucchiato da pesci e gabbiani. Non pensavo fossero così grandi e a quanto sembra il mare di Cortez ne è pieno. Al nostro ritorno il pane è pronto: buonissimo, il migliore fin'ora.
Passo il resto della mattinata a spostare attrezzature per raggiungere la scorta d'acqua nella botola di prua: purtroppo con una barca piccina come la nostra, ogni volta che ti serve qualcosa sei costretto a spostare una montagna d'altre cose, ma quando si è all'àncora non è poi così difficile, basta avere tempo e pazienza e quelli di sicuro non ci mancano. Francesco decide che vuole a tutti i costi provare a catturare un barracuda. Torniamo fuori con il barchino, Francesco pesca, io remo, ma non ci sono pesci! Nemmeno i pellicani si tuffano, così, delusi, torniamo in barca dove ci aspettano pochi avanzi di spezzatino con patate e un bicchiere di vino rosso. Il vento è calato del tutto.
23 aprile 2007
Isla Partida, El Cardonal - Ensenada Grande. Dopo colazione ascoltiamo la NET per le previsioni del tempo e ci spostiamo alla prossima caletta. Qui ci sono già parecchie barche, ma insomma dove sono quei luoghi deserti che tanto speravamo di trovare? La giornata trascorre tranquilla tra faccende domestiche e letture varie. Nel pomeriggio si alza il solito fastidioso vento da nord-ovest.
24 aprile 2007
Isla Partida, Ensenada Grande. Dopo colazione come al solito ascoltiamo la NET e ci sembra di riconoscere la voce di Karen di "Wind Flower", ma chissà. Le previsioni del tempo sono buone, vento 10-20 nodi, cielo sereno. Francesco prepara dell'altro pane, io studio spagnolo. Nel pomeriggio proviamo a pescare, ma nessun pesce abbocca. Decidiamo di partire domani per tornare a La Paz (dove abbiamo ordinato alcune attrezzature per posta che nel frattempo dovrebbero essere arrivate). Per cena risotto con curry e funghi.
25 aprile 2007
Isla Partida, Ensenada Grande - Baia Balandra. Partiamo di buon mattino dopo aver scambiato due parole con una coppia di San Francisco a bordo di "Charmer". C'è poco vento (5-7 nodi) , ma con calma iniziamo la discesa verso La Paz. Proviamo a pescare al traino, ma invano. Anzi, perdiamo anche la nostra esca preferita! Quando ci avviciniamo alla costa di La Paz tantissime mante inziano a saltare fuori dall'acqua come matte. Le riprendiamo con la telecamera, bellissime! Ci fermiamo per la notte a Baia Balandra, quella della roccia fungo. Cena con frittata e insalata di pomodori. Andiamo a letto prestissimo e alle 23 si alza il solito fastidioso Coromuel da sud.
26 aprile 2007
Baia Balandra - La Paz. Ci svegliamo alle 7 e il Coromuel ancora soffia forte con raffiche che arrivano anche a 30 nodi. Aspettiamo fino alle 9.30 sperando che soffi un pochino meno, ma nulla. Così partiamo lo stesso con due mani di terzaroli e il genoa che perde i pezzi in questa bolina non troppo stretta. Alle 12 il vento crolla completamente a sole 4 m/n da La Paz. Aspettiamo qualche ora, ma alla fine decidiamo di accendere il motore. Vediamo una piccola balena.
27 aprile 2007
La Paz. Al mattino andiamo a fare provviste, accompagnati dal nostro tassista Castro. Il caldo è insopportabile. Passiamo la giornata alla ricerca di regali per gli amici in Italia.
28 aprile 2007
La Paz. Domani partiremo verso nord, quindi oggi è giornata di preparativi vari. Per cena abbiamo ospiti Ricardo e la sua fidanzata Marcela. Cuciniamo una carbonara, scaloppine al limone, zucchine al timo, piadine e Meraner Torte con vino rosso, limoncello e latte di mandorle!
29 aprile 2007
La Paz. Purtroppo il fiocco non è ancora pronto, così dobbiamo rimandare la partenza a domani.
30 aprile 2007
La Paz - Baia Balandra. Partiamo in tarda mattinata con poco vento e di bolina per giunta. Riusciamo a fare solo poche miglia. Ci fermiamo nuovamente a Baia Balandra per la notte e alle 23 si alza il Coromuel come sempre.
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